Ruckus, il Channelfly ed i canali wireless

20 Novembre 2018 - Stefano Costantini

Come molti dei nostri clienti sanno lavoriamo moltissimo sul wifi e da anni abbiamo scelto, come partner principale, Ruckus Wireless.

In questo ed in alcuni prossimi post cercheremo di raccontare le principali caratteristiche dei loro prodotti, partendo da una quello che per alcuni che non ne conoscono il funzionamento sembra un difetto ma in realtà è una vera e propria chicca: il Channelfly (qui un documento tecnico ma non troppo).

Gli access point Ruckus, come quasi tutti i prodotti professionali, lavorano contemporaneamente su due bande di frequenze (2,4 GHz e 5 GHz), per compatibilità con i client, ma anche per sfruttare al meglio tutto lo spettro libero da licenze disponibile. La frequenza a 2.4 GHz è da sempre caratterizzata dalla sovrapposizione dei canali radio, come rappresentato nell’immagine che segue. I canali non sovrapposti (quindi che non si disturbano tra loro) sono soltanto 3 degli 11 totali disponibili.

Fonte: Cloudtrax

Una buona pratica suggerisce quindi “sempre” di utilizzare soltanto i 3 canali “puliti” (1,6,11) onde evitare il fenomeno delle c.d. “auto interferenze” (un access point che disturba suo fratello non è il massimo in una situazione in cui è spesso già difficile emergere tra i disturbi dei vicini).

Quando realizzi una rete con Ruckus, come sarà chiaro al termine della lettura di questo post, puoi utilizzare anni di studi e test condensati nel Channelfy per disinteressarti della sovrapposizione dei canali. E la cosa divertente è che, quando un terzo (del quale non facciamo il nome, ma è un’azienda considerata tra i leader nel settore IT in Italia per competenze e dimensioni) analizza la tua rete giunge spesso a conclusioni sbagliate, come questa (da questo cliente il problema era tutt’altro, non legato al wireless):

La rete di Access Point intelligente Ruckus con il ChannelFly valuta i canali (tutti i canali) disponibili, e non li valuta in termini astratti, matematici, teorici. Misura le performance reali dei client su quei canali e, combinando i dati raccolti con quelli delle fonti intereferenti, arriva a stabilire quali siano i canali più adatti per avere prestazioni davvero superiori dei client connessi.

Una dimostrazione? La rete del nostro ufficio. Abbiamo 2 Access Point Ruckus che coprono la parte di uffici al primo piano dell’edificio e, guardacaso, si sono messi entrambi sul canale 1.

E non crediate che gli altri canali siano interferiti, anzi, come vedete da questo grafico lo spettro è decisamente pulito.

E allora, perché gli access point hanno scelto, insieme al controller di utilizzare il canale 1 sovrapponendosi?

Molto semplice: poiché proprio nella parte centrale dell’ufficio abbiamo una stanza per le “pause” con, all’interno, tra le altre cose, un forno a microonde. Vi potreste chiedere che c’entra il fornetto, e la risposta è piuttosto semplice: le microonde che utilizza hanno una lunghezza d’onda simile a quella del WiFi sui 2.4 GHz. Potreste obiettare che vi hanno sempre detto che è schermato, e la risposta è ancora semplice: sì, lo è, ma solo al punto da non far uscire una potenza eccessiva (è un po’ come la sordina nella tromba: serve per abbassarne il “volume”, non per renderla muta).

Ed ecco infatti come appare lo spettro con l’analizzatore durante il riscaldamento del latte. Come potete notare il forno disturba tantissimo tutti i canali, ma è più clemente, guardacaso, con il canale 1, quello scelto per la nostra rete a 2.4 GHz dai dispositivi Ruckus con il Channelfly.

In conclusione, se qualcuno dovesse dirvi che una rete realizzata con Ruckus ha un errore di configurazione per la sovrapposizione dei canali, annuite e sorridete, tanto non capirà 🙂