P2P secondo gli utenti

7 Gennaio 2009 - Cristiano Belli

Abbiamo già parlato in una e due occasioni di P2P e di come questo ci abbia fatto perdere molto tempo in spiegazioni con alcuni utenti.

Ne stavo parlando al telefono con Michele Angelo che  si diceva contento di EOLO anche sotto questo punto di vista. Gli ho chiesto di buttarmi giù due righe sul suo punto di vista. A scanso di equivoci Michele (o Angelo?) non ha preso la mazzetta. Ci sono anche altri utenti che l’hanno fatto spontaneamente.
😉

Un altro consiglio potrebbe essere quello di provare altri sistemi che non sono P2P ma che servono allo stesso scopo: vi segnalo un link interessante. Fermo restando che dovete sapere cosa si può scaricare legalmente e cosa no. Uomo avvisato…

Segue il contributo (per il quale ringrazio si Michele che Angelo a questo punto ;))

Premetto che sono qua a scrivere questo documento da utente e non da provider, lo passo a Cristiano perchè al telefono discutendo di questo fatto mi ha chiesto gentilmente di prepararlo.
Ripeto io NON rappresento eolo e/o altri.

Il termine peer-to-peer comprende tutte le tecnologie che permettono lo scambio diretto di dati, programmi e documenti tra computer.

Attualmente questo tipo di architettura viene utilizzata soprattutto per lo scambio dei file musicali MP3, reso possibile dal software Napster, mentre altri programmi, come Gnutella trasportano qualsiasi tipo di file.

Il modello peer-to-peer trasforma i computer client, come i terminali di una rete aziendale, da puri e semplici fruitori di servizi in fornitori di risorse. I client, quindi, diventano server essi stessi, scavalcando il sistema DNS e senza usare un indirizzo IP fisso.

Rispetto ai sistemi di scambio classico di file su Internet email o FTP l’utilizzo di un software di scambio di file diretto instaura un collegamento senza intermediari tra il mittente del file e il destinatario. E’ sufficiente connettersi alla Rete e lanciare la funzione di ricerca del software, che si incarica di interrogare il database contenente i file messi a disposizione dei navigatori. Una volta che il software ha identificato su quali terminali al momento connessi si trovi il file desiderato, esso provvede a trasmetterlo al richiedente.

Quindi se per esempio “utente 1” (ha un download speed di 4Mb, che per comodità supponiamo sia effettiva) deve scaricare da “utente 2” (anche lui con una connessione a 4Mb ma con un upload limit di 256kb) un file, non è sufficente pensare che se uno ha un download di 4Mb allora scaricherà a questa velocità perchè “utente 2” non ha la possibilità di uppare il file in rete a quella velocità; ora da “utente 2” oltre che da “utente 1” stanno scaricando file anche altri 9 utenti, bene dividete i 256kb di upload in 10 (25,6) a più di quello non potete scaricare.

Questo per spiegare a tutta le persone che si lamentano continuamente con i provider perchè emule (per non parlare di altri peer to peer) è lento di non lamentarsi sopratutto perchè ora sono pochi quelli che NON bloccano il traffico peer to peer e quei pochi che non lo bloccano sono costretti a ricevere lamentele del tipo “mi avevate garantito una velocità di download e quella voglio avere” oppure “emule non va” etc etc….

La matematica non è un opinione