Zero Client computing

3 Dicembre 2007 - Cristiano Belli

Il 28 novembre la WYSE Italia ha presentato un incontro di aggiornamento sulla situazione attuale del Thin Computing, sulla transizione verso il Zero client Computing e sul Thin Client Enrichment.

All’evento ho partecipato personalmente: vi presento l’interessante concetto di Zero Client Computing.

La situazione attuale:

Da tempo sistemi come Citrix Metaframe, o i Windows Terminal Services, permettono di migliorare la gestione delle applicazioni ed il loro utilizzo tramite l’accentramento del software sul server.

I PC client di base non forniscono alcun software ma si collegano al server centrale (tramite una sessione ICA o un remote desktop) che distribuisce loro l’ambiente di lavoro completo di tutte le applicazioni.

Vari sono i vantaggi di tale soluzione sia per quanto riguarda il controllo delle applicazioni utilizzabili e delle licenze, sia per quanto riguarda il parco macchine dell’azienda.

Infatti i PC client dovendo eseguire solo un programma di connessione remota possono essere “ridotti” sia nelle risorse di sistema che nelle dimensioni fisiche, permettendo oltre ad una notevole riduzione della complessità un notevole risparmio energetico… e quindi una riduzione dei costi!

L’idea di WYSE:

I THIN client ad oggi utilizzano un sistema operativo specifico ottimizzato per la gestione delle connessioni remote. I sistemi come Citrix permettono invece la distribuzione delle applicazioni; perchè non spingersi oltre creando un sistema che distribuisca anche il sistema operativo stesso?

I Zero client sono apparati di rete senza sistema operativo (S.O.). Questi non dovendo salvare nella memoria flash l’S.O. possono eliminarla abbattendo ulteriormente i costi.

Loro all’avvio richiedono ad un server centrale di trasferirgli via rete il sistema operativo da utilizzare. Si parla quindi di S.O. Provisioning.

Questo però permette anche di assegnare a macchine diverse S.O diversi a seconda delle necessità. Quindi se si vuole, si può modificare il sistema operativo distribuito verso un Zero Client. Al primo riavvio caricherà il nuovo sistema.

La parte interessante è che i due livelli (del sistema operativo e delle applicazioni) sono indipendenti tra loro.

Come funziona in pratica:

All’avvio un Zero client

  1. richiede il suo IP tramite DHCP
  2. si collega (tipicamente via FTP) ad un server che gli scarica il sistema operativo da utilizzare
  3. carica l’SO e quindi apre automaticamente una sessione ICA o remote desktop verso Citrix Metaframe/Terminal Service
  4. L’ambiente remoto gli fornisce solo le applicazioni che gli sono state assegnate.

Le cose sono in realtà molto più complicate. L’ambiente remoto per es. è personalizzato dal server di S.O. provisioning a seconda dell’utente che vi si collega così che tutti gli utilizzatori si trovino virtualmente in un ambiente (SO + applicazioni) proprio… che si trova però fisicamente sul server aziendale… 🙂

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